giovedì 5 dicembre 2019

Storia della Sardegna : Il popolo dei nuraghi



ETÁ NURAGICA 
La civiltà nuragica, che ha inizio nella metà del secondo millennio a.C., si può dividere in tre periodi: ANTICO (1500 – 900 a.C.), MEDIO (900 – 500 a.C.) e RECENTE (500 – 200 a.C.) . La civiltà nuragica, è nota sopratutto per le caratteristiche costruzioni, i nuraghi, da cui appunto  prende nome.

La società nuragica era divisa in classi sociali : il popolo costituito da agricoltori, pastori, artigiani e piccoli commercianti; i nobili ( guerrieri ) e i sacerdoti che si occupavano di medicina e di magia.
I VILLAGGI-  I villaggi SORGEVANO i piedi dei NURAGHI, grandi torri  di pietra  
Il re-pastore viveva nel nuraghe mentre i  sudditi vivevano in villaggi fatti di piccole capanne a pianta circolare con alla base un muro in pietra a secco e una copertura a cono di legno . Ancora oggi, anche se sempre di meno, i pastori costruiscono questo tipo di capanne; in sardo si chiamano pinnettas.
I Nuragici erano pastori , agricoltori e anche artigiani e costruivano  armi, accette, coltelli. Essi usavano ancora l'ossidiana ,  e sapevano costruire vasi in ceramica.
            I NURAGHI
I NURAGHI sono grandiose costruzioni ricavate con massi enormi sovrapposti a secco e tenuti insieme dal loro peso. Essi venivano generalmente costruiti sulla cima delle colline a difesa della valli e dei pascoli. Erano vere e proprie fortezze o abitazioni fortificate dei capi e delle loro famiglie, protetti da guarnigioni di soldati. In Sardegna ne sono stati individuati circa  7000 .
 I nuraghi più complessi e famosi sono : Nuraghe Losa presso Abbasanta (NU), il nuraghe Santu Antine di Torralba (SS) e il complesso Su Nuraxi di Barumini (CA) dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.


LA RELIGIONE IN ETA’ NURAGICA- I nuragici continuarono a praticare il culto della Dea Madre e del Dio Toro,  Praticavano anche  il CULTO DELL’ACQUA  che era considerata un dono dato alla terra dalla Dea Madre. Per questo furono costruiti dei templi a pozzo, dove l’’acqua sorgiva veniva  raccolta in templi sotterranei a pozzo e ad essa si chiedeva la fertilità dei campi e dove i fedeli deponevano le offerte.
IL CULTO DEI MORTI - I nuragici continuarono ad usare come  luoghi di sepoltura le DOMUS DE JANAS  e le  TOMBE DEI GIGANTI nelle quali si seppellivano intere tribù e le tombe a corridoio. Spesso di fronte alla facciata della tomba dei giganti è presente un piccolo menhir, chiamato in sardo betile.

I BRONZETTI - Le popolazioni nuragiche non conoscevano la scrittura  quindi tutto ciò che sappiamo sul  modo di vivere, sulle abitudini e e sulla loro lo deduciamo dalle testimonianze dell'architettura e dell'artigianato. I bronzetti costituiscono le uniche fonti materiali sulle  quali basare la storia del popolo nuragico.
I bronzetti, che furono realizzati tra il  VIII e il III secolo a.C . sono piccole statuine di bronzo  e  riproducono strumenti di lavoro o di trasporto, come i carri e le navicelle; uomini di diverso rango sociale: capi, sacerdoti, guerrieri, pastori, suonatori, pugilatori, madri col proprio figlio; esseri soprannaturali dotati di molti occhi e di molte braccia,  animali domestici e non come buoi, pecore, mufloni, cinghiali, cervi, volpi, cani, colombe.
Venivano utilizzati come dono agli dei o come ornamento.

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