I ROMANI IN SARDEGNA
Nel 238 a.C. i Romani conquistarono la Sardegna e nel 227a.C. l'Isola divenne una provincia romana. Fu istituito un latifondo pubblico governato da amministratori privati che si occupavano di far produrre i cereali e il grano per Roma.
Nel 238 a.C. i Romani conquistarono la Sardegna e nel 227a.C. l'Isola divenne una provincia romana. Fu istituito un latifondo pubblico governato da amministratori privati che si occupavano di far produrre i cereali e il grano per Roma.
Sfruttarono i giacimenti minerari e i metalli come il ferro, il piombo, il rame, l'argento e l'oro provenivano dalle miniere dell'Iglesiente. Nelle miniere vi lavorarono i sardi, gli schiavi e i dannati a metalla( criminali che venivano portati in Sardegna a scontare la pena)
Presso Cagliari e nella penisola del Sinis veniva prodotto il sale marino.
La dominazione romana durò circa sette secoli. I Romani svilupparoono ulteriormente le città fondate dai Fenici, infatti ancora oggi si possono ammirare antichi resti come a Nora ,il teatro Romano, a Cagliari,a Fordongianus le terme , strade e templi come quello di Fluminimaggiore. Fondarono anche nuove città come Porto Torres.
Inoltre costruirono ponti e un'efficiente rete stradale usando ciottoli e delle pietre squadrate posti ai margine e ancora oggi le principali strade dell'isola seguono lo stesso percorso.
La lingua delle popolazioni sarde subì profonde trasformazioni con l'introduzione del latino tanto che, fra le lingue neolatine, il sardo è quella che ne conserva più chiaramente i caratteri.
Per quanto riguarda il culto e le divinità venerate nell'Isola, le zone interne conservarono, in periodo romano, la religiosità preistorica di ispirazione naturalistica.
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