mercoledì 6 novembre 2019

Tradizioni della Sardegna : Il culto dei morti - Is animeddas


In
TRADIZIONI DELLA SARDEGNA
Il culto dei morti

In Sardegna il culto dei defunti e il rispetto nei confronti delle anime, che esse siano bonas ( Buone) o malas ( catttive ) è molto antico . Fin da epoca nuragica sull’isola era viva la credenza che i morti continuassero a vivere e vagassero per le strade o continuassero la vita di prima.
I morti erano molto rispettati e c’era il desiderio di rivederli. Tra gli ultimi giorni di ottobre e i primi di novembre si celebrava con rituali e festeggiamenti simili in tutta l’isola: IS ANIMEDDAS , IS MORTUS, SOS MORTOS O "o nel nuorese "SU MORTU MORTU e vedeva protagonisti soprattutto i bambini .
La notte del 31 di ottobre e i primi di novembre si aprivano i portoni per permettere alle anime di abitare le case che un tempo furono di loro proprietà, o di visitare quei luoghi che fecero parte della loro vita . Nelle case si accendevano le lampade ad olio (lantias), una per ogni defunto di famiglia.
Questi rituali continuano ad essere tramandati in molte parti della Sardegna.
I bambini sardi nella magica notte del 31 ottobre , vagano vestiti di stracci o con un lenzuolo bianco , bussano di porta in porta e domandano secondo una formula che differisce di paese in paese una piccola offerta per le anime costrette fra il paradiso e l’inferno. Secondo l’uso locale, chiedono ripetutamente in cantilena: “SEUS BENIUS PO IS ANIMEDDAS ( siamo venuti per le anime), oppure SU BENE PO DE SAS ANIMAS “ (per il bene delle anime ),o ancora “CARKI COSA A SAS ANIMAS” (qualcosa per le anime).
Ai bambini un tempo venivano regalati dolci a base di saba, pane de IS MORTUS castagne, mandarini e melagrane , oggi si regalano caramelle e dolcetti vari.
A questa festa si legava anche una tradizione dolciaria che esiste a tutt’oggi.
I principali dolci di questo periodo sono a base di “SABA “ uno sciroppo prodotto tramite la cottura del MOSTO che ai dolci un colore scuro e dolce . I dolci tipici del nostro paese sono “IS PABASSINAS” creati con la sapa, le noci e mandorle.
Si racconta anche che tra il 31 di ottobre ed il 1 di novembre era in uso la tradizione di celebrare i morti con una cena frugale ossia molto povera. Questa in origine era a base di fave, piatto tipico dei morti. La notte , veniva lasciata la tavola apparecchiata perché i defunti potessero mangiare anche loro.
Vi era anche un’altra tradizione. La notte tra il 31 ottobre e il primo novembre si accendevano fuochi nei rioni e il giorno dopo si conservavano i carboni come ricordo .


 Nel vassoio : Is pabassinas 
Salutiamo Diego che si trova in Messico  e i nostri amici dell'Uruguay 




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